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Atti vandalici durante le manifestazioni

Cosa si intende per atti vandalici

Gli atti vandalici sono comportamenti volontari che danneggiano beni pubblici o privati: scritte sui muri, rottura di vetrine, incendi di automobili, danneggiamento di monumenti, segnaletica o arredi urbani. Durante una manifestazione, queste condotte vengono considerate ancora più gravi perché possono turbare l’ordine pubblico e mettere a rischio la sicurezza collettiva.

Il diritto di manifestare è garantito

La Costituzione italiana, all’art. 17, tutela il diritto di manifestare pacificamente. Tuttavia, questo diritto non è assoluto: deve svolgersi “senza armi” e “in forma pacifica”.

Quando una manifestazione degenera in azioni violente o distruttive, non solo si perde la protezione costituzionale, ma si entra nel campo dell’illegalità. Il diritto di manifestare non giustifica mai la violenza o il vandalismo.

I reati più comuni durante i disordini

Ecco i principali reati in cui può incorrere chi compie atti vandalici durante le manifestazioni:

  • Danneggiamento (art. 635 c.p.): punisce chi distrugge, deteriora o rende inservibili beni mobili o immobili. Se commesso su beni pubblici o con modalità aggravate, la pena è più severa.

  • Devastazione e saccheggio (art. 419 c.p.): uno dei reati più gravi, prevede la reclusione da 8 a 15 anni per chi distrugge o saccheggia con violenza.

  • Resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 c.p.): se si ostacola l’operato delle forze dell’ordine durante una manifestazione.

  • Istigazione a delinquere (art. 414 c.p.): può colpire anche chi incita al vandalismo, ad esempio tramite i social.

Responsabilità individuale e collettiva

Un punto importante da chiarire è che la responsabilità penale è personale (art. 27 della Costituzione). Questo significa che non tutti i partecipanti alla manifestazione rispondono automaticamente degli atti vandalici compiuti da altri. Tuttavia, chi partecipa attivamente a disordini o contribuisce, anche solo facilitando, può essere perseguito.

In alcuni casi, chi organizza una manifestazione non autorizzata o non rispetta le prescrizioni ricevute dalla questura, può essere chiamato a rispondere dei danni causati.

Chi paga i danni?

Oltre alle sanzioni penali, chi compie atti vandalici può essere chiamato a rispondere civilmente per i danni provocati. Le amministrazioni comunali o i privati danneggiati possono chiedere il risarcimento economico, anche attraverso azioni legali mirate.

In presenza di reati gravi, il giudice può disporre il sequestro dei beni dell’imputato per garantire il pagamento del risarcimento.

Prevenzione e misure di sicurezza

Le forze dell’ordine, durante le manifestazioni, adottano misure preventive per identificare i responsabili di disordini. Vengono spesso utilizzate:

  • Riprese video delle manifestazioni

  • Pattugliamenti in abiti civili

  • Presidi fissi nei punti sensibili (banche, palazzi istituzionali, negozi)

Inoltre, in presenza di gravi rischi, il prefetto può vietare lo svolgimento di una manifestazione, anche all’ultimo momento.

Partecipare a una manifestazione è un diritto fondamentale, ma richiede responsabilità, consapevolezza e rispetto della legge. Gli atti vandalici durante le manifestazioni non sono mai giustificabili e possono portare a condanne severe e risarcimenti pesanti.

Capire la differenza tra protesta pacifica e reato è essenziale per difendere le libertà democratiche senza metterle a rischio.

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Posted in: La Pirola Torino

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